domenica 29 marzo 2009

... pasqua si avvicina


Tanti auguri a tutti in ... anticipo!
E, ... per tutti Voi piccoli lettori, una semplice poesia da imparare a memoria!?
Mamma, ti do un rametto
d'ulivo benedetto:
Iddio ti benedica!

Il ciliegio è fiorito
presso il muro dell'orto.
Mamma, Gesù è risorto!

Oggi è festa di pace
d'amore e di perdono:
mamma, voglio essere buono!


Milly Dandolo


STORIE DAL PALEOLITICO

Dopo aver studiato tante informazioni, aver letto notizie e documenti, aver visto una simulazione di sito paleolitico abbiamo chiesto ai bambini di raccontare la preistoria immaginando di essere MAHOR un bambino del paleolitico.
Ecco le loro storie ...

IMMAGINANDO DI VIVERE
NEL ... PALEOLITICO


Ciao, sono Mahor un bambino del paleolitico.
Abito con mia madre, il mio papà e mio fratello. Papà si chiama George, mia madre Kate e mio fratello Shur.
Vivo in una capanna dove vivono altre cinque famiglie.
Passo la maggior parte del tempo ad imparare come fare il fuoco, come fare gli utensili, ad aggiustare le armi,...
Gioco con i miei amici a far saltare i sassi nell'acqua e ad arrampicarmi sulle pareti delle rocce.
In casa scolpisco e faccio pitture e graffiti.
Vivere in questo periodo è bello perché puoi fare molte scoperte interessanti.
Simone

Ciao, sono Major, una bambina del paleolitico. Sono un po' magrolina e bassa, sono la più piccola della mia famiglia.
Vivo in una casa-capanna con i miei zii e i miei nonni.
Passo il tempo a raccogliere i frutti per la mia famiglia.
Tutti i giorni aiuto la mamma.
Gioco a chi tira il sassolino più lontano nel fiume.
Vivere in questo periodo è bello perché si fanno delle cose diverse che nessuno sapeva fare prima.
Nicole

Ciao, vi presento Major, un bambino del paleolitico.
Major è moro, ha gli occhi azzurri, è basso ed ha due fratellini. Loro hanno dei vestiti fatti di pelle di mammut. Mahor e i suoi fratelli vivono in una casa-capanna in mezzo alla foresta.
Dentro la casa-capanna ci sono dipinti dei graffiti con scene di caccia.
Mahor con i suoi fratelli passano il tempo così: Mahor aiuta il nonno nella caccia e i suoi due fratelli più piccoli scheggiano le selci. Mahor poi lavora la pelliccia della pecora e fila la lana.
Mahor gioca con i suoi amici a tirare sassi e, chi riesce a tirarli più lontano vince un osso.
Vivere in questo periodo per Mahor è molto bello perché può scoprire un sacco di cose che nessuno ancora sa e poi perché usando il cervello è diventato più intelligente.
Ludovica

Ciao, sono Mahor, un bambino del paleolitico.
Vivo con la mia famiglia in una casa-capanna. Sono un po' robusto, ho gli occhi castani, ho il corpo pieno di peli e sono poco alto.
Sono gentile e ascolto i miei genitori.
Aiuto papà a cacciare. gli passo le armi; papà mi insegna a pescare e io capisco in fretta: tiro la lenza poi aspetto e... eccolo, ha abboccato! Una bella trota!
Aiuto mamma nelle faccende di casa, pulisco le pelli e tolgo la lana dalle pecore.
Gioco con i miei fratelli a fare le amigdale e ad arrampicarmi sulle rocce e sugli alberi.
Vivere in questo periodo è bello perché bisogna imparare da soli e si deve sempre usare l'intelligenza per capire e scoprire nuove cose.
Emanuele

Ciao, sono Mahor una bambina del Paleolitico. Sono alta un metro e sono un po' cicciottella e anche molto simpatica.
Vivo in una casa capanna fatta di ossa si mammut o di altri animali uccisi durante la caccia dagli uomini grandi.
Il pomeriggio passo il tempo a pescare, a cacciare, ad alimentare il fuoco e a scolpire delle pietre a forma di "grande madre" o di "barca".
Coni miei amici gioco a rincorrerci, a tirare i sassi nell'acqua,.
Vivere in questo periodo è bello perché si possono scoprire animali e piante di ogni genere.
Giulia M

Ciao, sono Mahor una bambina del paleolitico.
Sono una bambina di cinque anni, ho gli occhi marroni, i capelli castano chiaro, la pelle chiara, ho il carattere buono e scherzoso.
Vivo in una casa-capanna piena di pelli.
Aiuto la mamma Nabata a raccogliere i frutti.
Aiuto papà Raul ad andare a caccia.
Accendo il fuoco per riscaldare la capanna e per cuocere la carne di cervo.
Mi arrampico, tiro i sassi nel lago e così passo il tempo.
Vivere in questo periodo è bello perché puoi fare tante cose: puoi stare insieme alla mamma e imparare a fare le pellicce.
Benedetta

Ciao, sono Mahor, una bambina del paleolitico.
Sono magra, buona e anche un po' dispettosa, ho due sorelle piccole.
Vivo in una casa fatta a forma di capanna, papà va a caccia e per questo produce tanto cibo.
Passo il tempo aiutando la mamma a preparare il pranzo. Rincorro gli amici, ci nascondiamo appena facciamo gli scherzi e, papà mi dice: "Aiuta tua madre!".
Quando gioco prendo un bastoncino bruciacchiato e disegno la caccia, così da grande posso fare le trappole è il mammut.
vivere in questo periodo è bello perché si possono scoprire tante cose belle e nuove per tutti.
Sabrina.

Ciao, sono Mahor, un bambino del paleolitico. Sono magro e anche un po' piccolo, sono il più piccolo dei miei fratelli.
Vivo in una casa-capanna che ha costruito il mio papà con ossa,pelli e bastoni.
passo il tempo andando a cercare il pesce oppure a scheggiare la pietra.
Durante il giorno rincorro i miei fratelli oppure mi arrampico sui rami, qualche volta gioco con mamma e papà.
Vivere in questo periodo è bello perché ... si pensa e si sanno usare molte cose: le pietre per costruire le armi, per accendere il fuoco, ...
Willington

Ciao, sono Mahor una bambina del paleolitico.
Sono un po' bassa e magra, ho sei anni e ho tre fratelli più piccoli, quindi la mia famiglia è composta da sei persone.
Io vivo in una casa-capanna; dentro c'è anche il mio cucciolo di mammut che sto allevando.
Io passo il tempo ad aiutare mio padre a costruire gli utensili per la caccia e la pesca.
Gioco spesso con i miei fratelli ad arrampicarmi sulle rocce alte.
Vivere in questo periodo è bello perché si può pescare, si può cacciare e soprattutto si possono scoprire tante cose nuove che nessuno ancora conosce.
Elena

Ciao, sono Mahor, un bambino del paleolitico.
Sono buono e gentile con gli altri. Sono alto circa 1 metro, ho gli occhi celesti e i capelli neri.
Vivo in gruppo in una grande casa-capanna.
Durante il giorno aiuto mio padre a cacciare: mio padre va a caccia di animali più grandi ed io quelli più piccoli.
Gioco con i sassi ed alcune volte mi diverto anche a scheggiare le pietre.
Passo il tempo a vedere mio padre che caccia e imparo tutti i suoi segreti.
Vivere in questo periodo è bello perché si vive in modo diverso e semplice.
Germano

Ciao, sono Mahor, una bambina del paleolitico.
Mia madre si chiama Nabata e mio padre Rodolfo. In tutta la famiglia siamo tre: mamma, papà ed io.
Viviamo in una casa grotta tutti insieme.
Io passo il mio tempo aiutando mio padre a pescare: andiamo dentro l'acqua e con le mani prendiamo i pesci.
Poi lo aiuto a cacciare e mi diverto molto.
Ma la cosa che mi piace fare di più è raccogliere i frutti e le erbe selvatiche.
Mi diverto a rincorrere i miei amici e dipingendo sui muri scene di caccia per aiutare mio padre quando va a caccia.
Vivere in questo periodo è bello perché questo periodo ci insegna che se usi la testa e il cervello puoi fare nuove scoperte e imparare cose nuove.
Claudia

Ciao, sono Mahor, una bambina del paleolitico.
Mia madre si chiama Michel, mio padre si chiama Gino e il mio fratellino Tino. In tutto in famiglia siamo quattro: mamma, papà, il mio fratellino ed io.
Io sono una bambina brava, il mio fratellino, invece, certe volte fa il cattivo.
Io e la mia famiglia viviamo in una grande casa-capanna.
La cosa che mi piace di più fare è raccogliere frutti ed erbe selvatiche.
Io gioco con mio fratello a tirare i sassolini nell'acqua, a rincorrere mio fratello e a dipingere sulle pareti della capanna.
Passo il tempo aiutando anche mio padre nella caccia e nella pesca.
Vivere in questo periodo è bello perché gli uomini primitivi imparano tante cose nuove che nessuno sa e usano da soli il cervello e l'intelligenza.
Elisa.

Ciao, sono Mahor, un bambino della preistoria.
Sono un bambino di sette anni, mio papà si chiama Ramù, mia mamma invece Tamu e ho cinque fratellini. Vivo in una casa-capanna coni miei genitori e con i miei fratellini.
Passo il tempo a pescare, cacciare con papà e ad accendere il fuoco per la mamma.
Gioco coni miei fratellini a rincorrere gli animali, a tirare i sassi e a nascondersi nella foresta.
Ma il mio gioco preferito è rincorrere perché è proprio uno spasso.
Vivere in questo periodo è bello perché è molto interessante e importante per le scoperte.
Valerio

Ciao, sono Mahor un bambino del paleolitico.
Mio papà si chiama Lurh e ha 15 anni, mia madre si chiama Flurrh e ha 16 anni.
Io sono alto circa 1.20 cm, sono un po' cicciotello e anche un po' birbantello e dispettoso.
Vivo in una casa grotta con un grande gruppo, ci sono i miei genitori, i miei tre fratelli gemelli: uno si chiama Lhunor, Uno Muorrx e l'altro Alers.
Vado sempre a caccia con mio padre e una volta abbiamo ucciso un mammut.
Gioco sempre con i miei fratelli gemelli ad arrampicarci su un albero e chi arriva prima alla chioma vince un po' di cibo.
Come passo il tempo? Passo il tempo accendendo il focolare e a cucinare con mia madre Flurrh.
Vivere in questo periodo è bello perché si possono fare tante cose e perfino pitturare sulle pareti della grotta.
Alessandro.

Ciao, sono Mahor, una bambina del paleolitico.
Vivo con mia madre, mio padre e le mie tre sorellina in una grande capanna, insieme a noi c'è anche il mio piccolo hammut di nome Otto.
Sono bassa e magra, il mio carattere è buono, generoso ed educato.
Vivo in una casa-capanna: è fatta con i bastoni e le pelli dei grandi hammut. un letto lo usano mamma e papà, uno lo usano le mie tre sorelline piccole, un altro io, ci copriamo con le pelli di hammut.
Mentre il papà va a caccia, io accendo il fuoco con due sassi oppure vado a pescare.
Costruisco utensili usando amigdale, chopper e selci.
Gioco a buttare i sassi nell'acqua.
Vivere in questo periodo è bello perchè scopri cose nuove e ti diverti.
Elena Sofia

Ciao, sono Mahor un bambino del paleolitico.
Sono un bambino alto e magro, sono gentile con tutti. ho i capelli neri e gli occhi marrone scuri.
Io vivo in una casa capanna gigantesca con tutti i miei famigliari più vicini. cugini, fratelli, sorelle, nonna, zii e genitori.
Passo la giornata a cacciare con il mio arco che mi sono costruito da solo; vado a caccia con i miei amici o anche con mio padre. Noi cacciamo orsi, alci, mammut e bisonti.
Le nostre mamme con le pellicce cuciono i vestiti per noi e la carne la cucinano per la sera.
Aiuto mia madre a raccogliere le bacche e i semi per la cena e per le pitture.
Mi diverto con i miei amici ad acchiapparella.
Vivere in questo periodo è bello e interessante ma anche molto divertente.
Davide

Ciao, sono Mahor, un bambino del paleolitico.
Sono magro, alto, buono, gentile, altruista e generoso.
Vivo in una casa-grotta che mi piace molto perché è accogliente.
Io passo il tempo facendo sulle pareti le pitture rupestri: disegni animali che sono stati cacciati e rappresento le scene della caccia. Uso bastoncini anneriti dal fuoco e coloro con tanti tipi di terra e di erba secca.
Posso passare il tempo anche imparando a cacciare gli animali oppure imparando a fare le amigdale, i chopper e a scheggiare le selci. la cosa più bella che ho imparato è quella di accendere il fuoco. Poi vado anche a pesca e a raccogliere bacche e semi e a filare la lana.
Gioco con gli altri bambini a rincorrerci.
Vivere in questo periodo è bello perché non sei né povero né ricco e poi perché i bambini hanno tanto tempo libero a disposizione e sono liberi.
Marco

Ciao, sono Mahor, un bambino del paleolitico. Il mio papà si chiama Mustafà, la mia mamma si chiama Raghia, io ho anche sei sorelle e quattro fratellini; c'è mio nonno e mia nonna e ci sono anche 8 cugini e sette cugine insieme agli zii che abitano insieme a me nella casa-capanna. Ho i capelli castani con qualche meches color oro, la bocca piccola e il naso un po' a patata; i miei occhi sono color verde. Il mio carattere è simpatico, sono sempre felice. Vivo in una casa-capanna larga e spaziosa, ci sono molte stanze dove si fa il fuoco, si cuce, si dipinge, ...
Ci sono gli animali che ci riscaldano ma c'è anche il nonno che sa accendere il fuoco.
Io trascorro il tempo imparando a fare tante cose, prima cosa accendo il fuoco (me lo ha insegnato mio nonno), vado a pesca e aiuto mio padre e gli altri uomini nella caccia, ho imparato a tirare le frecce. Insieme agli altri bambini gioco a tirare i sassolini nell'acqua, ad arrampicarmi sugli alberi e aiuto anche la mamma e le zie a cucinare e preparare le pitture.
Vivere in questo periodo è bello perché si scoprono sempre cose nuove e divertenti.
Flavia

Ciao, sono Mahor un bambino del paleolitico. La mia famiglia è molto grande, la mia mamma si chiama Maira e il mio papà si chiama Tamir. Io ho anche due fratellini tutti e due maschi; poi c'è il nonno e la nonna e anche sette cugini abitano nella mia casa-capanna. ho i capelli mori, gli occhi azzurri, la bocca rosa, la mia carnagione è chiara, sono mancino e il mio carattere è calmo ma un po' dispettoso.
Abito in una casa-capanna grande e spaziosa. Abbiamo un bue e un asinello che ogni sera ci riscaldano con il loro fiato. Insomma la mia casa è comoda e calda. Quando non ho niente da fare dipingo oppure aiuto mamma a filare la lana, è molto rilassante anche perché ho solo queste due scelte! Io e i miei amici (fratellini e cuginetti) giochiamo sempre ad acchiappa animale (acchiapparella), al gioco dei sassolini e ad arrampicarci.
Vivere in questo periodo (paleolitico) è molto bello perchè si fanno cose divertenti e poi, ogni giorno imparo cose nuove.
Sara

Ciao, sono Mahor, un bambino del paleolitico. Ho gli occhi marroni, i capelli castani, la pelle chiara, la bocca piccola e i capelli molto ricci.
Amo giocare, rido sempre e faccio sempre la spiritosa.
Vivo in una casa grotta con la mia mamma Ruth, il mio papà Toa.
Ieri nella nostra casa-grotta si sono aggiunte altre due famiglie molto simpatiche.
Il pomeriggio mio padre mi fa vedere come si caccia, lo so che sono una femmina, ma ci tenevo tanto!
Invece con mia mamma la mattina vado nel bosco a raccogliere semi e frutti.
I bambini delle altre famiglie mi hanno mostrato come fare il fuoco, poi ci siamo messi a giocare.
Vivere in questo periodo è bello perchè si possono fare molte cose belle e interessanti.
Valeria

Storie di gruppo

Da molti giorni i cacciatori seguivano le orme di un grande orso bruno.
Un giorno un giovane uomo preistorico di nome Mogly si trovò davanti l’orso.
Si spaventò e cominciò a correre, anche l’orso correva e a un certo punto l’orso gli saltò davanti. L’uomo si spaventò e urlò molto forte, così forte che l’orso si spaventò e corse via.
Anche l’uomo corse via.
L’uomo correndo tornò nel villaggio e raccontò tutto alla sua tribù.
Gli altri lo dissero allo sciamano.
Lo sciamano consultò gli déi-animali e disse alla tribù: “se non lasciate in pace l’orso gli déi vi manderanno una maledizione.”
Gli uomini allora decisero di lasciarlo in pace così la maledizione non li colpì. Ma a causa di un altro orso Mogly morì e così tutti ricominciarono a dare la caccia all’orso per vendicare io loro amico.
Gruppo Brillanti


Da molti giorni i cacciatori seguivano le orme di un grande orso bruno. Arrivò il giorno in cui i cacciatori trovarono l’orso e lo uccidono con molta fatica.
Gli uomini primitivi portarono la pelle dell’orso nella loro casa-grotta e lo misero al centro per fare il rito magico così l’animale non poteva vendicarsi.
La tribù Siberiana dopo il rito magico toglie la pelle dall’orso, tagliano con le lame di selce, tolgono la pelle dalla carne e così fanno una grande festa e hanno tante cose da mangiare.
Gruppo Diamanti

Da molti giorni i cacciatori seguivano le orme di un grande orso bruno. Questo orso abitava in una caverna molto particolare perché si diceva che era sacra.
Chiunque uccideva l’orso avrebbe avuto una maledizione che sarebbe durata fino alla sua morte.
Un giorno un uomo coraggioso che non credeva alla maledizione decise di uccidere l’orso.
Lui era l’unico a sapere dove abitava l’orso però non disse nulla al suo gruppo perché aveva paura che poi lo andassero a cercare e che la maledizione cadesse anche su di loro.
Gruppo Solitari

Da molti giorni gli uomini cacciatori seguivano le orme di un grande orso bruno.
L’orso bruno scappava dagli uomini cacciatori.
Gli uomini cacciavano l’orso bruno perché sapevano che la sua carne era molto buona e la sua pelliccia molto calda.
L’orso bruno era quasi l’ultimo della sua specie.
L’orso bruno stava scappando da quasi dieci giorni dagli uomini cacciatori e non sapeva più dove nascondersi, poi decise di entrare in una caverna. Era una caverna dove abitavano degli uomini anche se ora non c’era nessuno.
L’orso decise di riposarsi e di dormine in quella caverna.
La mattina dopo però un uomo lo trovò e lo uccise.
Gruppo Smeraldi

Da molti giorni i cacciatori seguivano le orme di un grande orso bruno. L’orso bruno sentì i passi dei cacciatori e cominciò a scappare.
Si diresse verso il bosco.
I cacciatori non lo trovarono più, videro però le sue impronte, allora decisero di scavare una grande buca e di ricoprirla con bastoni e foglie secche.
L’orso, la loro preda, si avvicinò da quelle parti, gli uomini lo diressero verso la trappola e, ….cadde giù. Quando l’animale fu in trappola lo uccisero con lance e pietre.
Lo portarono al villaggio, la carne la mangiarono arrosto, la pelle la usarono per coprirsi dal freddo e con le ossa fecero tanti utensili.
Gruppo Topazi

UNA GIORNATA NELLA PREISTORIA

Siamo andati in gita a Civitella Cesi presso il centro di archeologia sperimentale ANTIQUITATES
Tiziana era l'archeologa con cui abbiamo fatto tante attività. Eccoci al lavoro, guardateci, ... ammirateci.

- prove di scavo

- visita alla casa-capanna
- pitture rupestri


domenica 8 marzo 2009

... festa della donna



AUGURI
AUGURI
AUGURI
AUGURI
AUGURI
A TUTTE LE DONNE
GRANDI E ... PICCOLE


“Le donne portano il peso del mondo
e a volte sono stanche
da non vedere più
né orizzonti,
né stelle;

ma hanno un cuore fertile e lì dentro
germoglia sempre la speranza
sopra la notte”

Buon otto Marzo!

domenica 1 marzo 2009

... le nostre discussioni

Finalmente riesco a pubblicare alcune delle discussioni che si svolgono in classe. Sono argomenti di vario genere che vanno dalla fisica, all'educazione affettiva-emotiva, alla ... vita.
Perchè anche la scuola è vita.
Buona lettura a tutti.
la maestra Daniela.

L’ascolto di un brano tratto dal libro ELFIE … ci ha portato a riflettere e a discutere su:
- Perché tutto cade?
- Come cadono le cose?
- Possono cadere verso l’alto?

Ecco le nostre idee.

Simone – C’è la forza di gravità che le fa cadere le cose, gli oggetti, verso il basso. Non possono cadere verso l’alto perché anche se c’è il vento che le porta in alto, volano su ma poi cadono di nuovo giù.

Valerio: cadono giù perché qualcuno le fa cadere a terra. Tutto cade perché qualcosa la cadere gli oggetti: il vento, le spinte,… non può andare in alto perché quando una cosa cade va giù forse perché c’è la forza di gravità che fa andare tutto giù.

Flavia: Un vaso può cadere se gli dai una spinta. Cade in basso perché potrebbe essere pesante. Non può cadere in alto perché c’è la forza di gravità che porta tutto in basso.

Ludovica: secondo me le cose cadono se le spingi. Vanno in giù e non in su perché la forza di gravità manda tutto giù … se non ci fosse tutto volerebbe, come nello spazio.

Claudia: se non stai attenta fai cadere le cose, gli oggetti che cadono giù. Possono cadere in vario modo, per fritto, per storto, però vanno sempre giù perché c’è la forza di gravità.

Emanuele: tutto cade per molti motivi: il vento, la pioggia, le spinte, … cadono in vario modo però sempre in basso perché c’è la forza di gravità.

Elena: Le cose cadono se qualcuno le fa cadere, ma le cose possono cadere anche per sbaglio. Non possono andare in su perché c’è la forza di gravità che le porta in giù.

Sara: le cose cadono perché qualcuno per sbaglio le fa cadere. Possono cadere se non stai attento o perché dai una spinta. Non possono cadere in su perché c’è la forza di gravità che porta tutto in basso.

Elisa: quando una cosa è di vetro e tu non ci stai attento si può rompere. Cade per terra e non va in su perché c’è la forza di gravità che non le fa volare.



È ancora l’ascolto di un altro brano tratto da "ELFIE" che ci ispira un’altra discussione.

Queste le domande che la maestra ha posto alla nostra attenzione e su cui abbiamo riflettuto e ci siamo espressi:
- Per te è importante sapere quello che vuoi?
- E’ importante scegliere qualcosa?
- Perché?

Ecco le nostre opinioni.

Alessandro: è importante sapere di colere qualcosa, perché significa desiderare qualcosa. È bene poter scegliere quello che uno vuole e desidera.

Giulia M: è importante scegliere perché se poi il regalo non ti piace, e lo dici, loro si offendono. Mamma mi sceglie sempre le cose che mi devo mettere e io invece le chiedo di scegliere. È importante poter scegliere perché significa avere idee precise su quello che vuoi.

Elisa: per me è importante scegliere perché se poi una cosa (come la maglietta) la devi mettere, ti deve anche piacere.

Elena Sofia: per me è importante scegliere perché significa che stai diventando grande e che sei in grado di esprimere quello che vuoi.

Benedetta: è importante scegliere perché se ti compri un vestito che non ti piace non lo metti mai.

Simone: per me è importante scegliere. Ognuno nella sua vita fa tante scelte, significa pensare con la tua testa e non solo ascoltare la scelta degli altri che potrebbero essere sbagliate. Io ho fatto due scelte importanti: ho deciso di andare al campo scuola e di rimanere a casa dei nonni.

Davide: è importante perché devi esprimere i tuoi pensieri e non solo accettare quelli degli altri. Io scelgo i vestiti, ho scelto di andare al campo scuola. Sono contento delle scelte che faccio.

Claudia: è importante perché è la tua vita e devi scegliere tu. Se impari a scegliere da piccolo, da grande sei più sicuro. Io alcune volte posso scegliere, ad esempio i vestiti.

Sara: per me è importante, però a volte noi siamo piccoli e non sempre siamo sicuri di quello che vogliamo, per questo io chiedo a mamma e papà. Io ho scelto di non andare al centro commerciale e allora sono andata da nonna. Imparare ad andare in bici mi sarebbe piaciuto, ma poi non ci sono riuscita.

Marco: per me è importante scegliere perché puoi scegliere la tua vita ed è bello farlo. Se mamma deve andare al supermercato non sa se le cose che compra ti piacciono o no. Io ho scelto di andare al campo scuola, di andare in vacanza, che sport fare e sono contento delle scelte che ho fatto. Mi sono sentito importante.

Valeria: per me è importante saper scegliere perché decidi anche della tua vita e impari a diventare grande. Alcune volte però è necessario che scelgano i grandi perché per alcune decisioni noi siamo ancora piccoli.

Flavia: per me è importantissimo scegliere perché altrimenti non impari a farlo e ti troverai male da grande perché non lo saprai fare. Se fai scegliere sempre i genitori rischi di vivere nel loro mondo e non nel tuo. Io ho deciso insieme a loro dove andare in vacanza. Ho deciso di cambiare il letto piccolo con quello grande quando avevo solo 4 anni.

Elena: è importante scegliere così da grande avrai pochi dubbi. Secondo me bisogna imparare a fare tutto da piccoli. Io ho scelto di andare a dormire da una mia amichetta, di andare al campo scuola.

Giulia M: importante perché comunque tu devi vivere la tua vita, se gli altri ti dicono sempre quello che devi fare sembra che stai vivendo la vita degli altri e non la tua. Per esempio mamma e papà mi fanno scegliere poco e io gli dico che voglio vivere la mia vita.

Willington: per me è importante scegliere. Io vorrei scegliere ma mamma e papà non mi lasciano scegliere mai. Se io voglio andare dai nonni, loro non mi lasciano andare e mi portano con loro a fare la spesa. Anche per il campo scuola io non ho potuto scegliere di andare. Mio fratello riesce a scegliere, io no.

Sabrina: è importante anche se mamma e papà non mi fanno mai scegliere, scelgono sempre loro e io non sono mai contenta. Se potessi scegliere sarei contenta perché mi sentirei felice di accontentare i miei desideri e poi mi sentirei più grande,

Germano: nella tua vita devi scegliere tu e non gli altri, perché possono farti fare una scelta sbagliata e poi tu non sai cosa fare. Io ho scelto di non andare al campo scuola, però scelgo le cose da mangiare, i giochi, …

Dalla discussione abbiamo capito che anche a 8 anni è importante poter fare delle scelte perché, anche se siamo ancora dei bambini,noi abbiamo dei desideri, vogliamo fare delle esperienze e metterci alla prova.
Ma non sempre i grandi ce lo permettono.
Spesso sono loro a scegliere per noi anche se non è quello che noi vogliamo.
Noi vogliamo iniziare a vivere la nostra vita, vogliamo iniziare a crescere.



L’ascolto di una lettura intitolata I CALZINI FORTUNATI ci porta ad affrontare un tema importante. Quando dobbiamo affrontare una prova importante, una prova impegnativa, tutti noi abbiamo paura di sbagliare e di deludere noi stessi oltre alle persone a cui vogliamo bene.
Ci sono tanti modi per vincere questa paura e uno classico è quello di affidarsi a un oggetto portafortuna, proprio come fa il bambino protagonista della storia che ci ha letto la maestra.
Lui ha dei calzini che gli portano fortuna!
E tu?
Discutiamo insieme rispondendo alle domande:
- Chi ti aiuta a superare una paura?
- …un’incertezza?
- Hai un portafortuna?


Emanuele: io ho un portafortuna. È una penna che ho comprato a Bomarzo. Mi piace molto e la tengo spesso vicino a me. Mamma e papà mi aiutano a superare le incertezze come quella volta che mi sono perso nel negozio e ho avuto un po’ paura.

Simone: il mio portafortuna sono due braccialetti colorati. Mi hanno aiutato a superare molte cose tipo la storia che abbiamo ascoltato:una volta stavo giocando, avevo i braccialetti in tasca e alla fine la mia squadra ha vinto. Anche mamma e papà mi aiutano a superare paure e incertezze, ma papà di più.

Sara: Non ho un portafortuna. Però nelle scelte difficili e nei momenti difficili mi aiutano i miei genitori. Tipo lo scorso anno in seconda il giorno delle pagelle, io avevo paura e loro mi hanno incoraggiato. Poi quando l’ho vista era bellissima e allora non ho più avuto paura.

Flavia: non ce lo ho. Di solito mi aiuta mia sorella o i miei genitori. Ad esempio quella sera che dovevo fare il saggio di danza io avevo tanta paura di sbagliare e Elena mi ha sempre incoraggiato.

Giulia B. non ce lo ho. Alcune volte mi aiuta la mia famiglia. Quella volta che avevo paura di vedere un film, mamma mi ha detto che era tutta una finzione.

Giulia M: io non ce lo ho. Mi aiutano i genitori e i miei parenti a superare le difficoltà. Ad esempio quella volta che avevo paura del buio, loro mi hanno detto che nel buio non c’era nessuno e che non dovevo aver paura.

Elena Sofia: non ho il portafortuna. Mi aiutano sempre mamma e papà. Come quella volta che sono arrivata in prima e avevo molta paura della scuola oppure quella volta che avevo paura di vedere il film di Harry Potter.

Marco: io ho un portafortuna, è un delfino di vetro che si appende. Dentro è fatto tutto d’acqua e lui mi aiuta. Quando c’è una partita di basket me lo porto dietro nello zaino, lo guardo e mi sembra che mi incoraggia. Se non ci fosse lui ci sarebbero i miei genitori.

Sabrina: anche io ho un portafortuna che mi ha aiutato molto. Quella volta in Francia che sono rimasta da sola in un bar, poi è arrivato un poliziotto che mi ha chiesto se mi ero persa. Ho avuto tanta paura che poi, quando ho rivisto mamma davanti a me, sono corsa verso di lei. Il mio portafortuna è un pesce di vetro, lo metto nel braccialetto.

Valerio: non ce lo ho però riesco a superare gli ostacoli da solo, alcune volte mi aiutano papà e mamma. Per esempio quella volta che io avevo paura di andare al cinema, papà mi ha incoraggiato dicendomi che vicino a me c’era lui.

Valeria: sì, ho un portafortuna. Il mio cane immaginario di nome Laky, che significa fortunato. Certe volte quando voglio prendere un libro dalla biblioteca che desidero leggere, io penso a lui e mi porta fortuna. Una volta, d’estate è successo che ho perso un braccialetto, ho pensato a lui per consolarmi e l’ho ritrovato.

Ludovica: è una moneta cinese che mi ha regalato papà, sopra ci sono delle scritte strane. Mi ha portato fortuna quella volta che non ero in giornata, ero più nervosa del solito e anche quella volta che sono caduta però per fortuna sono andata con il sedere sul prato e non sul cemento.

Elisa: io non ce lo ho. Però mi aiutano mamma e papà. Per esempio quella volta che sono caduta sui vetri, loro mi hanno aiutato.

Nicole: io non ce lo ho. Mi aiuta sempre papà. Quando avevo l’infezione all’orecchio, papà mi ha incoraggiato e ha fatto piano piano per farmela togliere.

Willington: io ce lo ho. È un pupazzetto di superman. Mi ha aiutato quella volta che dovevo far calmare mio fratello, io l’ho preso e lui si è calmato. Quel giorno noi stavamo soli a casa e mio fratello piangeva perché voleva mamma e papà. Mi ha aiutato anche quando avevo una partita, io l’ho messo nello zaino e così abbiamo pareggiato.

Germano: non ce lo ho però quando ho paura mi aiuta papà. Quella volta che avevo paura di vedere un film lui mi ha spiegato che era tutto finto.

Elena: non ce lo ho ma ho mamma,papà e mio fratello. Quella volta che ho sbagliato al saggio mamma mi ha incoraggiato dicendo che tanto non lo sapeva nessuno che avevo sbagliato.