domenica 1 marzo 2009

... le nostre discussioni

Finalmente riesco a pubblicare alcune delle discussioni che si svolgono in classe. Sono argomenti di vario genere che vanno dalla fisica, all'educazione affettiva-emotiva, alla ... vita.
Perchè anche la scuola è vita.
Buona lettura a tutti.
la maestra Daniela.

L’ascolto di un brano tratto dal libro ELFIE … ci ha portato a riflettere e a discutere su:
- Perché tutto cade?
- Come cadono le cose?
- Possono cadere verso l’alto?

Ecco le nostre idee.

Simone – C’è la forza di gravità che le fa cadere le cose, gli oggetti, verso il basso. Non possono cadere verso l’alto perché anche se c’è il vento che le porta in alto, volano su ma poi cadono di nuovo giù.

Valerio: cadono giù perché qualcuno le fa cadere a terra. Tutto cade perché qualcosa la cadere gli oggetti: il vento, le spinte,… non può andare in alto perché quando una cosa cade va giù forse perché c’è la forza di gravità che fa andare tutto giù.

Flavia: Un vaso può cadere se gli dai una spinta. Cade in basso perché potrebbe essere pesante. Non può cadere in alto perché c’è la forza di gravità che porta tutto in basso.

Ludovica: secondo me le cose cadono se le spingi. Vanno in giù e non in su perché la forza di gravità manda tutto giù … se non ci fosse tutto volerebbe, come nello spazio.

Claudia: se non stai attenta fai cadere le cose, gli oggetti che cadono giù. Possono cadere in vario modo, per fritto, per storto, però vanno sempre giù perché c’è la forza di gravità.

Emanuele: tutto cade per molti motivi: il vento, la pioggia, le spinte, … cadono in vario modo però sempre in basso perché c’è la forza di gravità.

Elena: Le cose cadono se qualcuno le fa cadere, ma le cose possono cadere anche per sbaglio. Non possono andare in su perché c’è la forza di gravità che le porta in giù.

Sara: le cose cadono perché qualcuno per sbaglio le fa cadere. Possono cadere se non stai attento o perché dai una spinta. Non possono cadere in su perché c’è la forza di gravità che porta tutto in basso.

Elisa: quando una cosa è di vetro e tu non ci stai attento si può rompere. Cade per terra e non va in su perché c’è la forza di gravità che non le fa volare.



È ancora l’ascolto di un altro brano tratto da "ELFIE" che ci ispira un’altra discussione.

Queste le domande che la maestra ha posto alla nostra attenzione e su cui abbiamo riflettuto e ci siamo espressi:
- Per te è importante sapere quello che vuoi?
- E’ importante scegliere qualcosa?
- Perché?

Ecco le nostre opinioni.

Alessandro: è importante sapere di colere qualcosa, perché significa desiderare qualcosa. È bene poter scegliere quello che uno vuole e desidera.

Giulia M: è importante scegliere perché se poi il regalo non ti piace, e lo dici, loro si offendono. Mamma mi sceglie sempre le cose che mi devo mettere e io invece le chiedo di scegliere. È importante poter scegliere perché significa avere idee precise su quello che vuoi.

Elisa: per me è importante scegliere perché se poi una cosa (come la maglietta) la devi mettere, ti deve anche piacere.

Elena Sofia: per me è importante scegliere perché significa che stai diventando grande e che sei in grado di esprimere quello che vuoi.

Benedetta: è importante scegliere perché se ti compri un vestito che non ti piace non lo metti mai.

Simone: per me è importante scegliere. Ognuno nella sua vita fa tante scelte, significa pensare con la tua testa e non solo ascoltare la scelta degli altri che potrebbero essere sbagliate. Io ho fatto due scelte importanti: ho deciso di andare al campo scuola e di rimanere a casa dei nonni.

Davide: è importante perché devi esprimere i tuoi pensieri e non solo accettare quelli degli altri. Io scelgo i vestiti, ho scelto di andare al campo scuola. Sono contento delle scelte che faccio.

Claudia: è importante perché è la tua vita e devi scegliere tu. Se impari a scegliere da piccolo, da grande sei più sicuro. Io alcune volte posso scegliere, ad esempio i vestiti.

Sara: per me è importante, però a volte noi siamo piccoli e non sempre siamo sicuri di quello che vogliamo, per questo io chiedo a mamma e papà. Io ho scelto di non andare al centro commerciale e allora sono andata da nonna. Imparare ad andare in bici mi sarebbe piaciuto, ma poi non ci sono riuscita.

Marco: per me è importante scegliere perché puoi scegliere la tua vita ed è bello farlo. Se mamma deve andare al supermercato non sa se le cose che compra ti piacciono o no. Io ho scelto di andare al campo scuola, di andare in vacanza, che sport fare e sono contento delle scelte che ho fatto. Mi sono sentito importante.

Valeria: per me è importante saper scegliere perché decidi anche della tua vita e impari a diventare grande. Alcune volte però è necessario che scelgano i grandi perché per alcune decisioni noi siamo ancora piccoli.

Flavia: per me è importantissimo scegliere perché altrimenti non impari a farlo e ti troverai male da grande perché non lo saprai fare. Se fai scegliere sempre i genitori rischi di vivere nel loro mondo e non nel tuo. Io ho deciso insieme a loro dove andare in vacanza. Ho deciso di cambiare il letto piccolo con quello grande quando avevo solo 4 anni.

Elena: è importante scegliere così da grande avrai pochi dubbi. Secondo me bisogna imparare a fare tutto da piccoli. Io ho scelto di andare a dormire da una mia amichetta, di andare al campo scuola.

Giulia M: importante perché comunque tu devi vivere la tua vita, se gli altri ti dicono sempre quello che devi fare sembra che stai vivendo la vita degli altri e non la tua. Per esempio mamma e papà mi fanno scegliere poco e io gli dico che voglio vivere la mia vita.

Willington: per me è importante scegliere. Io vorrei scegliere ma mamma e papà non mi lasciano scegliere mai. Se io voglio andare dai nonni, loro non mi lasciano andare e mi portano con loro a fare la spesa. Anche per il campo scuola io non ho potuto scegliere di andare. Mio fratello riesce a scegliere, io no.

Sabrina: è importante anche se mamma e papà non mi fanno mai scegliere, scelgono sempre loro e io non sono mai contenta. Se potessi scegliere sarei contenta perché mi sentirei felice di accontentare i miei desideri e poi mi sentirei più grande,

Germano: nella tua vita devi scegliere tu e non gli altri, perché possono farti fare una scelta sbagliata e poi tu non sai cosa fare. Io ho scelto di non andare al campo scuola, però scelgo le cose da mangiare, i giochi, …

Dalla discussione abbiamo capito che anche a 8 anni è importante poter fare delle scelte perché, anche se siamo ancora dei bambini,noi abbiamo dei desideri, vogliamo fare delle esperienze e metterci alla prova.
Ma non sempre i grandi ce lo permettono.
Spesso sono loro a scegliere per noi anche se non è quello che noi vogliamo.
Noi vogliamo iniziare a vivere la nostra vita, vogliamo iniziare a crescere.



L’ascolto di una lettura intitolata I CALZINI FORTUNATI ci porta ad affrontare un tema importante. Quando dobbiamo affrontare una prova importante, una prova impegnativa, tutti noi abbiamo paura di sbagliare e di deludere noi stessi oltre alle persone a cui vogliamo bene.
Ci sono tanti modi per vincere questa paura e uno classico è quello di affidarsi a un oggetto portafortuna, proprio come fa il bambino protagonista della storia che ci ha letto la maestra.
Lui ha dei calzini che gli portano fortuna!
E tu?
Discutiamo insieme rispondendo alle domande:
- Chi ti aiuta a superare una paura?
- …un’incertezza?
- Hai un portafortuna?


Emanuele: io ho un portafortuna. È una penna che ho comprato a Bomarzo. Mi piace molto e la tengo spesso vicino a me. Mamma e papà mi aiutano a superare le incertezze come quella volta che mi sono perso nel negozio e ho avuto un po’ paura.

Simone: il mio portafortuna sono due braccialetti colorati. Mi hanno aiutato a superare molte cose tipo la storia che abbiamo ascoltato:una volta stavo giocando, avevo i braccialetti in tasca e alla fine la mia squadra ha vinto. Anche mamma e papà mi aiutano a superare paure e incertezze, ma papà di più.

Sara: Non ho un portafortuna. Però nelle scelte difficili e nei momenti difficili mi aiutano i miei genitori. Tipo lo scorso anno in seconda il giorno delle pagelle, io avevo paura e loro mi hanno incoraggiato. Poi quando l’ho vista era bellissima e allora non ho più avuto paura.

Flavia: non ce lo ho. Di solito mi aiuta mia sorella o i miei genitori. Ad esempio quella sera che dovevo fare il saggio di danza io avevo tanta paura di sbagliare e Elena mi ha sempre incoraggiato.

Giulia B. non ce lo ho. Alcune volte mi aiuta la mia famiglia. Quella volta che avevo paura di vedere un film, mamma mi ha detto che era tutta una finzione.

Giulia M: io non ce lo ho. Mi aiutano i genitori e i miei parenti a superare le difficoltà. Ad esempio quella volta che avevo paura del buio, loro mi hanno detto che nel buio non c’era nessuno e che non dovevo aver paura.

Elena Sofia: non ho il portafortuna. Mi aiutano sempre mamma e papà. Come quella volta che sono arrivata in prima e avevo molta paura della scuola oppure quella volta che avevo paura di vedere il film di Harry Potter.

Marco: io ho un portafortuna, è un delfino di vetro che si appende. Dentro è fatto tutto d’acqua e lui mi aiuta. Quando c’è una partita di basket me lo porto dietro nello zaino, lo guardo e mi sembra che mi incoraggia. Se non ci fosse lui ci sarebbero i miei genitori.

Sabrina: anche io ho un portafortuna che mi ha aiutato molto. Quella volta in Francia che sono rimasta da sola in un bar, poi è arrivato un poliziotto che mi ha chiesto se mi ero persa. Ho avuto tanta paura che poi, quando ho rivisto mamma davanti a me, sono corsa verso di lei. Il mio portafortuna è un pesce di vetro, lo metto nel braccialetto.

Valerio: non ce lo ho però riesco a superare gli ostacoli da solo, alcune volte mi aiutano papà e mamma. Per esempio quella volta che io avevo paura di andare al cinema, papà mi ha incoraggiato dicendomi che vicino a me c’era lui.

Valeria: sì, ho un portafortuna. Il mio cane immaginario di nome Laky, che significa fortunato. Certe volte quando voglio prendere un libro dalla biblioteca che desidero leggere, io penso a lui e mi porta fortuna. Una volta, d’estate è successo che ho perso un braccialetto, ho pensato a lui per consolarmi e l’ho ritrovato.

Ludovica: è una moneta cinese che mi ha regalato papà, sopra ci sono delle scritte strane. Mi ha portato fortuna quella volta che non ero in giornata, ero più nervosa del solito e anche quella volta che sono caduta però per fortuna sono andata con il sedere sul prato e non sul cemento.

Elisa: io non ce lo ho. Però mi aiutano mamma e papà. Per esempio quella volta che sono caduta sui vetri, loro mi hanno aiutato.

Nicole: io non ce lo ho. Mi aiuta sempre papà. Quando avevo l’infezione all’orecchio, papà mi ha incoraggiato e ha fatto piano piano per farmela togliere.

Willington: io ce lo ho. È un pupazzetto di superman. Mi ha aiutato quella volta che dovevo far calmare mio fratello, io l’ho preso e lui si è calmato. Quel giorno noi stavamo soli a casa e mio fratello piangeva perché voleva mamma e papà. Mi ha aiutato anche quando avevo una partita, io l’ho messo nello zaino e così abbiamo pareggiato.

Germano: non ce lo ho però quando ho paura mi aiuta papà. Quella volta che avevo paura di vedere un film lui mi ha spiegato che era tutto finto.

Elena: non ce lo ho ma ho mamma,papà e mio fratello. Quella volta che ho sbagliato al saggio mamma mi ha incoraggiato dicendo che tanto non lo sapeva nessuno che avevo sbagliato.

2 commenti:

Thunder ha detto...

ho sempre letto questo blog sin dalla sua nascita, esco dalla maggioranza silenziosa per ringraziare pubblicamente la Maestra Daniela che ci permette di conoscere sempre meglio i nostri figli. Grazie Matteo V.

Anonimo ha detto...

...finalmente qualcuno inizia a lasciare commenti. il grazie non va a me, ma ai vostri figli.