lunedì 12 ottobre 2009

Scricchiolino

Scricchiolino è il libro che i bambini dovevano leggere durante l’estate e che, in questo primo periodo, abbiamo riletto insieme in classe. Parla di un bambino vittima di una banda di bulli: i suoi compagni di scuola.

Andrea, è questo il nome del protagonista della storia, ma i suoi compagni gli hanno dato un soprannome: è piccolo e minuto e per questo lo chiamano “SCRICCHIOLINO”.

Andrea vive in una nuova città, proviene da Benevento e lì ha lasciato il suo migliore amico Michele. A Michele pensa nei momenti di tristezza, a Michele pensa quando sgranocchia un torroncino, … Michele gli manca.

Andrea è vittima dei suoi compagni di scuola, ma non riesce a dirlo a nessuno e, anche quando ci prova nessuno gli crede, neanche la mamma.

Il libro è pieno di sentimenti, le parole a volte crude, fanno vivere ai bambini le situazioni, le emozioni che il protagonista vive in prima persona. Insegna che bisogna reagire e non subire e, anche se chi ci sta intorno non crede alle nostre parole, dobbiamo cercare di superare le difficoltà, agire su noi stessi per trovare la “forza” di reagire e di dimostrare quello che veramente siamo.

Andrea alla fine ci riesce, però… è stato difficile!!

La lettura del libro ci ha permesso di fare una serie di riflessioni:

1) Andrea,il protagonista del racconto, quali emozioni, sentimenti prova?

2) Secondo te, Andrea fa bene a reagire?

3) Cosa pensi del comportamento di ….

Ecco le nostre opinioni rispetto al punto 1)

-Andrea nei confronti dei suoi nuovi compagni di scuola prova tristezza e umiliazione perché lo prendono sempre in giro. Nei confronti della mamma prova tanta collera perché la mamma non lo ascolta mai.

- Andrea prova tristezza e collera perché la mamma non gli permette di fare quello che vuole come ad esempio andare a scuola da solo, mettere il suo completo preferito. Nei confronti di Miche prova felicità perché era il suo migliore amico. Nei confronti di Fabiola e della banda dei bulli prova collera e tristezza perché lo trattano male e lo prendono in giro.

- Andrea prova emozioni e sentimenti come tristezza, rabbia, disprezzo, disgusto, paura e collera quando sta a scuola per via dei suoi compagni che fanno i “bulli”. Quando sta a casa e parla con la mamma prova ancora collera e tristezza perché la mamma non crede a quello che lui racconta. Alla fine della storia però Andrea prova un po’ di felicità perché riesce a fare qualcosa da solo, perché si ribella e disobbedisce. Quando Andrea stava a Benevento provava felicità, serenità, gioia e amore per il suo amico Michele.

- Andrea prova paura, spavento, tristezza nei confronti dei compagni di classe. Prova collera e delusione nei confronti della mamma perché non lo difende e non crede alle sue parole.

- Andrea prova tristezza perché gli manca il suo amico del cuore Michele; prova rabbia contro quella banda di “balordi” (così li chiama) che lo prendono in giro; prova delusione nei confronti della mamma che non lo ascolta quando lui parla e racconta quello che prova, la mamma non vuole capire che quei bambini non erano buoni.

- Andrea prova tanti sentimenti ed emozioni: tristezza, paura, disgusto, rabbia, collera, … nei confronti dei suoi compagni di classe che lo torturano, lo prendono in giro, lo chiamano “scricchiolino”. Prova collera e delusione anche nei confronti della mamma perché non è attenta ai suoi problemi e non crede a quello che lui dice. Andrea prova allegria quando pensa al suo amico Michele che ha lasciato a Benevento. Alla fine, però, Andrea prova contentezza e felicità perché riesce a vendicarsi di quegli odiosi compagni di scuola.

- Andrea è triste perché la mamma non gli fa fare niente da solo, è sempre lei che decide per lui. Andrea ha paura perché non vuole fare figuracce davanti ai suoi compagni. Andrea si vergogna di come la mamma lo fa vestire.

- Andrea prova molte emozioni: gelo, tristezza, nostalgia, collera, invidia, vergogna, timidezza, imbarazzo, … Tristezza perché la mamma non gli fa fare niente da solo; collera perché ogni volta si stufa di fare quello che la mamma dice; nostalgia perché gli manca il suo amico Michele; paura perché gli danno le botte; rabbia perché la mamma lo fa innervosire; vergogna e imbarazzo perché i compagni loprendono in giro; gelo per i brividi che ha quando pensa ai “bulli”.

- Andrea prova tristezza perché tutti i suoi compagni di scuola lo prendono in giro per la sua statura, per le orecchie che gli diventano rosse e per il suo nome che dicono sia da femmina perché finisce con la a. Andrea è deluso dalla mamma che crede ai suoi compagni, li considera buoni e gentili anche se lui racconta il contrario. Andrea prova paura perché i suoi compagni gli fanno brutti scherzi.

- Andrea prova sottomissione, collera, paura, tristezza nei confronti della mamma che doveva averla sempre vinta e soffoca il figlio con le sue manie, non gli permette di vivere liberamente. Andrea prova collera, paura e tristezza nei confronti dei suoi compagni di scuola, che chiama “balordi” perché lo prendono sempre in giro e gli fanno scherzi. Andrea prova tanta solitudine perché gli manca molto il suo amico Michele.

- Andrea è quasi sempre triste e piange spesso a causa di quella banda di svitati senza cervello che sono i suoi compagni di classe. Andrea si arrabbia con la madre perché non gli fa fare mai quello che lui vuole. Poche volte lui si sente felice, ad esempio quando pensa a Michele che era il suo migliore amico.

- Andrea prova collera, tristezza e paura, … Andrea la collera la prova verso la mamma perché non gli fa decidere le cose; Andrea prova tristezza quando pensa al suo amico Michele e quando pensa alla sua città Benevento: gli mancano! Andrea prova paura quando pensa ai suoi compagni di scuola perché lo trattano sempre male.

- Andrea prova tristezza perché la mamma non lo tratta bene e poi anche perché i suoi compagni di scuola non lo trattano bene. Prova felicità quando pensa al suo vecchio amico Michele.

- Andrea prova felicità quando sente la musica di Michele, prova paura quando Giampiero e gli altri della sua banda gli fanno gli scherzi, prova tristezza perché non rivede più il suo amico preferito Michele.

- Andrea prova tristezza, collera perché i suoi compagni di scuola lo prendono in giro perché era piccolo, era il cocco di mamma e perché il suo nome finisce con la A.

- Andrea prova vari sentimenti sia brutti che belli: paura, dolore, spavento, tristezza e anche collera nei confronti della mamma. Però in qualche momento è anche felice e (in rari momenti) prova gioia. Tutte le emozioni brutte e tristi derivano dal fatto che nella sua classe ci sta un gruppo di bambini che fanno i “bulli” che lo prendono sempre in giro e lo chiamano “Scricchiolino”.

- Andrea prova tristezza perché gli amici lo prendono in giro e felicità quando, alla fine, trova il coraggio e si vendica dei bulli.

- Andrea prova tristezza, vergogna, solitudine, paura, gioia e anche delusione. Perché? Era deluso perché pensava di trovare nuovi amici come Michele; prova solitudine perché è sempre solo; prova tristezza perché deve sempre ubbidire alla mamma e anche perché deve sopportare i bulli. Prova vergogna perché le sue orecchie diventano rosse come il fuoco e poi perché i suoi compagni lo chiamano “Scricchiolino”. Prova paura perché aveva il terrore di quei ragazzacci che lo trattano male. Alla fine prova gioia perché riesce a trovare il coraggio di farsi rispettare e a dimostrare di non essere un ”pappamolla”.

- Andrea è felice quando pensa al suo amico Michele. Andrea ha paura quando vede la banda di “bulli”. Andrea è triste quando non credono a quello che dice, tipo la mamma che non lo ascolta e non crede a quello che lui racconta.

- Andrea prova: tristezza, collera, disprezzo, spavento, delusione, paura, … Prova tristezza perché lui non si trova bene a città di castello e vorrebbe tornare a Benevento dove c’è il suo amico Michele. Prova collera verso sua madre perché decide sempre lei quello che deve fare e non fare lui. Prova disprezzo per i suoi compagni perché fanno i bulli e lo prendono in giro.

... a presto i prossimi commenti.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao cara Daniela, e ciao a tutti i tuoi alunni, che, come vedo, sono molto cresciuti dall'ultima volta che li ho visti!
Sono belle le riflessioni che fanno sui libri che leggono, sono vere perché dette con le loro parole. Vi vhiedo una cosa: potete scrivere chi è l'autore del libro? Vorrei leggerlo e poi, magari più in là, farlo leggere ai nostri piccoli di seconda. Ai genitori dei bimbi, invece, lo vorrei consigliare subito, visto che parliamo spesso di bullismo e di comportamenti corretti e sbagliati, alle assemleee di classe.
Un abbraccio dalla maestra Claudia!
Scuola Quasimodo di Roma

davide ha detto...

grazie maetsra claudia con affetto davide